PIANO CITTA’, LOMBARDI (PDL): “MIRRA BOCCIA LE AMMINISTRAIONI DI SINISTRA”
Pianificazione territoriale. Ieri l’invito dell’assessore provinciale Vincenzo Mirra affinché “anche in provincia di Rimini, almeno i Comuni territorialmente più ampi prendano in esame la possibilità di avanzare la loro candidatura per attingere ai finanziamenti del cosiddetto ‘Piano Città”’. Il decreto è stato approvato venerdì scorso e prevede un pacchetto articolato di risorse per la riqualificazione e il risanamento di aree urbane, “che ha un ‘borsellino’ statale di partenza di 224 milioni di euro, potenzialmente moltiplicabili attraverso cofinanziamenti pubblici locali e privati sino a una cifra complessiva di 2 miliardi di euro”.
Aggiunge anche Mirra che “nella nostra provincia potrebbero essere interessate le ‘zone colonie’, i lungomari su cui da tempo non sono stati attuati interventi di riqualificazione, alcune aree decentrate che hanno necessità di servizi e del miglioramento delle infrastrutture, in particolare del trasporto pubblico” e conclude chiedendo ai comuni di “di provvedere a una ricognizione delle parti potenzialmente interessate al ‘Piano Città’ e quindi di inoltrare la candidatura, raccolta dall’Anci. Come Provincia di Rimini, ci rendiamo disponibili a mettere in piedi un informale coordinamento per favorire queste, eventuali richieste, che peraltro potrebbero aggiungersi alle azioni per favorire l’housing sociale sul territorio riminese già intraprese da questo assessorato ”.
L’appello di Mirra ha molto colpito, anzi ha lasciato “esterrefatto”, il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi. “Che un assessore provinciale della stessa maggioranza che governa comuni importanti della nostra Provincia lanci un appello così accorato, dà esattamente la visione di quali scollature vi siano in queste amministrazioni che forse pensano più ai loro orticelli che a fare sistema”. Secondo Lombardi Mirra denuncia una “disattenzione colpevole” da parte dei comuni, anzi, “una sonora bocciatura”. In particolare per “Rimini e Riccione che sono comuni assai “strutturati” dal punto di vista del personale e dei consulenti”.
“Non dimentichiamo - conclude Lombardi - che si parla di oltre 200 milioni euro per progetti che riguardano il recupero di aree urbane degradate, il restauro di monumenti ed il rinnovamento urbano di interi quartieri. Questi progetti, che inoltre potrebbero interessare anche il settore dell’housing sociale, usufruirebbero di corsie burocratiche preferenziali e semplificate e potrebbero coinvolgere anche beni demaniali. Credo che sia Rimini che Riccione abbiano situazioni di questo tipo da affrontare e l’incapacità dei loro amministratori di attingere a finanziamenti pubblici per tali interventi finirà inevitabilmente per penalizzare i cittadini e gli operatori economici di quei territori”.
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